Iniziativa per imprese responsabili
L’iniziativa «Per imprese responsabili» vuole fortemente ampliare le possibilità di azioni legali contro società svizzere attive all’estero. Sarebbe così possibile intentare un’azione legale in Svizzera per il rispetto dei diritti umani e delle norme di protezione dell’ambiente in tutto il mondo. Le società dovrebbero rispondere sul piano civile in Svizzera di reati commessi all’estero da società terze. Esse rischierebbero delle azioni legali perfino quando un terzo, un fornitore ad esempio, è all’origine del problema.
Le conseguenze di un simile dispositivo sono chiare: le imprese rischiano di essere esposte a ricatti. Dei concorrenti potrebbero così utilizzare questo strumento per tentare di ottenere dei vantaggi economici o politici. E le eventuali azioni legali occuperebbero le prime pagine dei media, obbligando le imprese a giustificarsi continuamente, anche se non avessero fatto nulla di male. Le procedure giudiziarie non provocherebbero solo dei costi, ma sarebbero anche dannose per l’immagine dell’impresa. Questo sistema non sarebbe più favorevole alle popolazioni locali. In alcuni casi, le imprese svizzere non investirebbero, lasciando il posto a concorrenti meno vulnerabili. Soltanto gli studi legali ne beneficerebbero.
Per questo il Parlamento ha elaborato in occasione della sessione estiva 2020 un controprogetto indiretto, che riprende l’obiettivo degli iniziativisti senza mettere in pericolo la piazza economica svizzera con una burocrazia inutile e una valanga di procedure giudiziarie.
In dettaglio:
L’iniziativa ritiene responsabili le imprese delle violazioni dei diritti umani e delle norme ambientali, senza colpe da parte loro. Esse sono ritenute responsabili di altre entità che fanno parte della loro catena d’approvvigionamento. Si tratta di un’esigenza estrema. Inoltre, vi è anche l’inversione dell’onere della prova: le imprese devono essere in grado di dimostrare che tutti i processi vengono costantemente controllati, in mancanza di ciò esse sono ritenute responsabili.
Ecco gli strumenti che l’iniziativa propone… e il motivo per cui sono pericolosi:
Responsabilità civile
Le imprese con sede in Svizzera dovrebbero assumere una responsabilità a livello mondiale, per le loro filiali, ma anche per le società economicamente dipendenti. Si tratta dunque anche di terzi, come dei fornitori o dei beneficiari di prestiti.
Questa responsabilità sarebbe unica al mondo. Essa renderebbe le imprese svizzere vulnerabili e attaccabili.
Obbligo di diligenza
L’iniziativa introdurrebbe un obbligo di diligenza (o di vigilanza, vale a dire di controllo dei rischi e di giustificazione delle misure adottate) globale che si applica a tutta la catena di valore. Questo include anche i fornitori dei fornitori o dei partner commerciali all’estero.
Esigere che le imprese controllino tutto e tutti fino all’ultimo anello della catena – ossia i fornitori dei fornitori – è semplicemente impossibile. Alcune imprese hanno talvolta centinaia, se non migliaia di fornitori. Pretendere che esse possano controllare tutti i loro fatti e gesti è insensato. Il lavoro generato sarebbe enorme, e in ogni caso sarebbe impossibile controllare tutto.
Inversione dell’onere della prova
Secondo l’iniziativa, l’onere della prova spetta alle imprese. Esse possono liberarsi da una causa solo a condizione di provare che hanno svolto i loro doveri di sorveglianza senza colpe. Se ciò non fosse possibile, sono ritenute responsabili del comportamento di terzi.
A causa dell’inversione dell’onere della prova, le imprese svizzere sarebbero sempre oggetto di sospetti. Gli sforzi per dimostrare che esse hanno controllato e sorvegliato tutto sarebbero amministrativamente onerosi e le possibilità di successo scarse. Le PMI sarebbero particolarmente colpite.
Foro giuridico
Le imprese domiciliate in Svizzera potrebbero essere oggetto di procedure giudiziarie per fatti avvenuti all’estero. Spetterebbe ai giudici svizzeri pronunciarsi su questi fatti o su queste accuse.
L’iniziativa introdurrebbe nel nostro paese un’americanizzazione del diritto. Potrebbe inoltre svilupparsi un’«industria delle cause legali». Le imprese svizzere diventerebbero potenziali obiettivi di ricatto.