Membri comitato economico «No all’iniziativa per la limitazione”

Christian Martin Gutekunst, Badertscher Rechtsanwälte SA | Christoph Syz, Patrimonium SA | Kathrin Puhan, you advance Sagl | Alois Stalder, Stalder Beratungen | Elmar Bernet, artmax brandsupport | Michel Baumgartner, Baumgartner Kommunikation+Design | Peter Forstmoser, Universität Zürich | Simon Michel, Ypsomed SA | Gary Honegger, Apuro Sagl | Peter Röthlisberger Röthlisberger Schreinerei SA | Christoph Luchsinger, acad.jobs SA | Alexander Brunner, Autor | Thomas Isler, Gessner SA | Hanspeter Beerli, go4change | Michel Galeazzi, Evoco SA | Béat Kunz, Kunz Expo&Events Sàrl | Martin Leuch, Unternehmer | Gerold Bührer, alt Nationalrat/ehem. Präsident economiesuisse | Christoph Haller, CGS Management SA | Dr. Olaf J. Böhme, Verein IDEE-SUISSE |

«La distruzione di tutti i ponti verso il nostro più importante partner commerciale con una “Brexit svizzera” indebolirebbe fortemente tutte le imprese e nell’attuale crisi causerebbe per decenni ulteriori gigantesche incertezze.»

«Per l’industria svizzera della tecnologia medica è assolutamente necessario l’accesso efficiente e regolamentato all’Europa. L’accordo quadro garantisce questo accesso in futuro.»

«Preferirei che si giungesse a una soluzione consensuale con l’UE. Per questo dobbiamo provare a guadagnare tempo fino a quando i negoziati UE/Regno Unito non saranno conclusi.»

«Abbiamo bisogno della via bilaterale. La disdetta unilaterale degli accordi fa il gioco dell’UE. Da partner paritario, la Svizzera si relega in una posizione difensiva!»

«Come impresa svizzera possiamo essere anche un’azienda internazionale e quindi creare valore aggiunto e posti di lavoro in Svizzera. Questo funziona solo finché lavoriamo con e non contro i nostri vicini. Lo scambio di manodopera e di conoscenze è per noi fondamentale. La posizione estrema dell’iniziativa non fa altro che creare conflitti. Non posso che oppormi a ciò!»

«La libera circolazione delle persone è un pilastro importante del modello di successo economico della Svizzera. Ciò include la capacità di attrarre le persone migliori dove sono disponibili. Il buon mix di culture, lingue, mentalità e competenze ha fatto il nostro successo, a cui dobbiamo portare cura.»

«La via bilaterale della Svizzera è un modello di successo. Qualsiasi abbondono di questo percorso sarebbe fatale per l’economia svizzera.»

«L’idea di disdire gli accordi bilaterali è assurda.»

«Un mercato del lavoro liberale è uno dei più importanti fattori di successo economico di un paese. Abbiamo già abbastanza strumenti in vigore che contrastano un mercato del lavoro liberale e che favoriscono il protezionismo.»

«Dalla crisi del coronavirus abbiamo capito che l’economia siamo noi persone. Abbiamo bisogno di creatività, libertà nel lavoro, mobilità e cooperazione.»

«L’iniziativa per la limitazione è molto dannosa per il nostro Paese. Non saremmo più competitivi e avremmo difficoltà ad esportare, e di conseguenza il tasso di disoccupazione aumenterebbe. Il 27 settembre dobbiamo impedire questo scenario.»

«Per una Svizzera economicamente forte, anche nel 21mo secolo.»

«Il 2020 ci ha già riservato brutte sorprese senza che dobbiamo farci ulteriormente male. Più che mai, le nostre aziende hanno bisogno di stabilità, ed è per questo che dobbiamo impegnarci per un NO all’iniziativa.»

«La libera circolazione delle persone è un diritto umano fondamentale! Il mondo non ha bisogno di ritirarsi. Ha bisogno di solidarietà, di un’economia forte e sostenibile e di cooperazione per combattere insieme l’emergenza climatica.»

«Quale piazza economica e di ricerca, Basilea beneficia molto della libera circolazione delle persone. Quindi occorre votare NO il 27 settembre.»

«La disdetta della via bilaterale e la rottura del rapporto con il nostro partner più importante sarebbe la cosa più irresponsabile che potremmo fare adesso.»

«Se la Svizzera vuole rimanere competitiva e resistente alle crisi, abbiamo bisogno di più specialisti ICT e know-how. Ponendo fine alla libera circolazione delle persone, sbattiamo la porta in faccia a importanti specialisti dell’UE. Non possiamo permettercelo.»

«La pandemia ha dimostrato chiaramente l’importanza del libero accesso al mercato – non solo per le merci ma anche per il reclutamento di lavoratori qualificati.»

«Nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, l’UE è di gran lunga il nostro partner commerciale più importante. Non c’è motivo di rinunciare alle buone condizioni quadro e all’accesso regolamentato al mercato.»

«La Svizzera non è un’isola, e non lo è mai stata. Negli ultimi anni gli accordi bilaterali hanno dato un contributo molto importante al benessere della Svizzera. Questo non deve essere messo assolutamente a repentaglio!»

«Se venisse disdetta la libera circolazione delle persone, sei mesi dopo anche l’accordo di ricerca con l’UE, così importante per la Svizzera, verrebbe automaticamente sospeso. Ciò danneggerebbe fortemente la nostra piazza di ricerca e quindi la nostra economia e ostacolerebbe notevolmente lo scambio tra ricercatori svizzeri e dell’UE.»